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Peralba - Jochkouvl

Imponente montagna che con i Suoi 2.693 metri è la cima più alta di Sappada. Ai piedi del Peralba (Jochkouvl in sappadino, letteralmente “monte del passo”, dove il passo in questione è “joch”, il valico verso l’Austria) si trovano le sorgenti fiume Piave (der groasse Pòch), fiume sacro alla patria Cenni Storici: Il Peralba è stato salito per la prima volta da Schonhuber nel 1854 in quella che si può definire come una delle prime salite documentate delle Dolomiti.
Montagna di confine, durante la Prima guerra Mondiale rappresentava il perno delle difese austriache di tutta la zona. Sono ancora visibili molti reperti come filo spinato, muri a secco e tunnel scavati nella roccia. Fu teatro di un attacco italiano in quanto, la conquista del monte avrebbe determinato un arretramento generale di tutta la linea austriaca della zona. Gli italiani, salito il costone ovest sopraffecero tutti e tre i posti di guardia ma poi dovettero ritirarsi in seguito all'esaurimento delle loro munizioni.
Notizie geologiche: Sia il nome italiano (da pietra bianca) sia il nome austriaco Hochweisstein (alto sasso bianco) devono il nome alla roccia di colore molto chiaro. Tutto il gruppo montuoso è costituito da calcari di scogliera devonici. Questa formazione nasce intorno a 400 milioni di anni fa quando l'ambiente era un caldo mare tropicale. L'acqua limpida e bassa favorì la formazione di grandi barriere coralline. Nel corso di milioni di anni le barriere coralline morirono e le spaventose pressioni dovute ai movimenti della crosta terrestre le modellarono fino a formare il teatro delle nostre "imprese", dalle escursioni fino alle numerosissime vie che si inerpicano sui fianchi della montagna.

Alcune salite

Via normale:
Itinerario frequentatissimo che permette di raggiungere la cima con difficoltà contenute; non è da sottovalutare comunque in presenza di neve dura o vetrato. Si presta ad essere percorso anche da comitive. Lungo il crestone sommitale fare attenzione a non far cadere sassi in direzione della Ferrata Sartor.
La via è intitolata a Giovanni Paolo II in quanto è la via che segui il Papa il 20 Luglio 1988 quando, a piedi, salì sulla vetta del Peralba.
Via Ovest: L'itinerario percorre il grandioso e uniforme crestone che dalla vetta scende in direzione della Val Visdende. Itinerario lungo ma molto panoramico.
Ferrata Pietro Sartor: Itinerario che permette di raggiungere la cima direttamente dal versante che guarda il rifugio Calvi. Si tratta di una via ferrata di media difficoltà, con una breve scala metallica all'inizio seguita da lunghi tratti attrezzati con funi d'acciaio. Molto consigliabile specialmente se abbinata alla discesa per la via normale. In presenza di molte persone, buona parte dell'itinerario è soggetta a caduta di sassi; prestare quindi attenzione. Dislivello 350 m. Difficoltà EEA

Via delle placche: Arrampicata breve ma remunerativa su roccia ottima. Via piacevole e sicura di inizio stagione con difficoltà contenute. Le soste sono cementate. Dislivello 120 m. 4 tiri di corda.
Difficoltà AD+. Passaggi di IV.
Via Scano Spinelli: Via su roccia bella e solida. Via di inizio stagione o utile esame per chi comincia a fare da primo. Via sufficientemente protetta con soste cementate e spit lungo la via. Bellissime le canne d'organo sul tiro terminale. Dislivello 120m. 4 tiri di corda. Difficoltà AD. passaggi di IV-.