Gruppo del Clap.

Alta 2694 metri
Gruppo dei Clap – Vuoaderkearl e Hinterkearl (Hinterkearlschpitz(e))
Costituisce il settore centrale della catena che comprende anche il gruppo delle Terze e quello del Siera. Il Gruppo presenta cime e pareti tipicamente dolomitiche dove sono nettamente visibili le tipiche stratificazioni della Dolomia.
I toponimi in sappadino Vuoaderkearl – Clap Grande e Hinterkearl (Hinterkearlschpitz(e)) – Clap Piccolo si riferiscono ai catini sottostanti. Anche in questo gruppo si ritrovano riferimenti all’orologio solare, visto dalle borgate occidentali del paese: Mittòkschòrte è la più recente Forca dell’Alpino e Mittòkplòtte il massiccio sovrastante, parte del Vuoaderkearl – Clap Grande.
Vaste sono le possibilità per gli escursionisti e soprattutto per gli arrampicatori. Quello dei Clap è infatti fino agli anni '20, uno tra i gruppi più noti e frequentati delle Alpi Carniche e il campo di azione di noti alpinisti friulani. Notevole è la scelta di arrampicate, che pur non svolgendosi sempre su roccia buona, sono comunque rese particolarmente remunerative dalla bellezza e integrità dell'ambiente in cui si svolgono.
Ferrata dei Cinquanta
Itinerario grandioso e molto panoramico che percorre interamente le creste sommitali dalla Forca alta di Culzei percorrendo in cresta il gruppo toccando le vette della Cima alta e della Cima bassa di Riobianco, il Lastron di Culzei fino ad arrivare in cima al Creton di Culzei. La via ferrata è stata realizzata nel 1991-92 dal "gruppo dei Cinquanta del Clap" mediante la posa in opera di funi d'acciaio e numerosi gradini metallici. L'itinerario non è da sottovalutare per la lunghezza e impegno complessivo, con numerosi tratti esposti e atletici.
Ferrata "Simone"
Il percorso nasce come variante alla via “ferrata dei 50” per ridurre
di oltre due ore i tempi per l’accesso o il rientro dalla ferrata
stessa verso Sappada consente di percorrerla anche in due tratte di
minore impegno, al posto di costringere l’escursionista una volta
intrapresa la stessa a completare necessariamente il percorso
complessivo della ferrata dei 50 che comporta un impegno fisico
notevole e tempo sicuramente stabile ( oltre 8 ore).
A ciò si aggiunge che con la attrezzatura del Creton dell’arco,
diventa accessibile in sicurezza anche l’omonima Cima, sino ad ora
raggiungibile solo da alpinisti con salita dal Passo dell’Arco e
ridiscesa per lo stesso itinerario con vasto panorama, tempi di
percorrenza e difficoltà alla portata di un maggior numero di
escursionisti medi, rispetto a tutte le altre Cime del gruppo che
richiedono maggiore impegno e preparazione.